Comunicato CPO: violazione diritti umani e di difesa nei confronti degli avvocati turchi

Modena, 27 agosto 2020

Care/i Colleghe/i,

il Comitato per le Pari Opportunità presso l’Ordine degli avvocati di Modena, Vi segnala l’importante iniziativa assunta dal CPO di Ravenna, di concerto con il Consiglio dell’Ordine Forense di Ravenna, riguardante la grave e perdurante violazione dei diritti umani e di difesa nei confronti delle Avvocate e degli Avvocati Turchi, visibile al seguente link:

https://www.ordineavvocatiravenna.it/ordine-degli-avvocati-di-ravenna/solidarieta–agli-avvocati-turchi-detenuti-e-richiesta-di-intervento-del-governo-italiano-per-la-loro-immediata-liberazione

In particolare, si tratta della vicenda che colpisce i nostri Colleghi Turchi, Avvocata Ebru Timtik e Avvocato Aytac Unsal, in questi giorni tuttora reclusi, senza un giusto processo, “rei” di avere difeso le vittime delle stragi nelle miniere di Soma e di Ermenek. I Colleghi stanno esercitando lo sciopero della fame per protestare contro la violazione dei diritti umani, di cui, insieme ai loro assistiti ed ai familiari di questi ultimi, sono tuttora vittime.

Il CPO di Modena, nella prospettiva di superamento delle discriminazioni nell’esercizio dell’avvocatura, manifesta il proprio sostegno ai Colleghi Turchi e ad ogni avvocato in pericolo e Vi invita a prendere visione del Rapporto di Arrested Lawyers Initiative sulla repressione nei confronti degli avvocati in Turchia, pubblicato a cura del Consiglio Nazionale Forense, reperibile al seguente link

https://www.consiglionazionaleforense.it/web/cnf/rapporto-turchia-febbraio-2020

Il CNF, nella prefazione al Rapporto, ci informa che:

” I casi di violenza e di repressione ai danni degli Avvocati, che vengono minacciati, feriti, uccisi, oppure ingiustamente arrestati e condannati, solo perché colpevoli di aver esercitato con scrupolo e autonomia il mandato difensivo non sono, purtroppo, limitati ad un numero ristretto di Stati ma costituiscono, invece, un fenomeno in preoccupante espansione nelle diverse aree geografiche.

La lettura di questo rapporto fornisce al lettore un quadro sintetico, quanto preciso, del prezzo che gli avvocati turchi, unitamente ai giornalisti, al mondo accademico e più in generale agli human rights defenders, stanno pagando per la loro lotta a difesa della libertà della professione e dello stato di diritto.

Noi saremo sempre al loro fianco, consapevoli che la loro lotta ed il loro sacrificio testimoniano la volontà di difendere non solo i loro diritti ma la libertà di noi tutti.

Cordiali saluti.

Il Comitato Pari Opportunità del COA di Modena

Nelle more della pubblicazione, apprendiamo della tragica scomparsa dell’avvocata Ebru Timtik avvenuta nella notte.

Il CPO di Modena intende onorare l’avvocata Ebru Timtik con uno stralcio del ricordo condiviso sui social dall’avvocato modenese Fausto Gianelli, già componente del suo collegio difensivo.

Oggi, dopo 238 giorni di sciopero della fame, è morta l’avvocata Ebru Timtik. Era stata arrestata insieme a centinaia di altri colleghi per il suo impegno nella difesa dei diritti civili in Turchia. Ho incontrato Ebru lo scorso ottobre, durante una missione in Turchia. Mi aveva nominato suo difensore consentendomi di entrare nella prigione di Silivri (il più grande carcere d’Europa, perchè sì: Istanbul e Silivri si trovano in Europa) e parlare con lei per 30 minuti. Proprio quel giorno le avevano notificato la decisione della Corte d’Appello che confermava la condanna a suo carico per 13 anni e mezzo di carcere dopo un processo farsa. Mi raccontò i soprusi quotidiani della vita in carcere e, quando i secondini vennero a interrompere il nostro colloquio, mi salutò con uno splendido sorriso, dicendomi di stare tranquillo perchè nemmeno in prigione avrebbe smesso di lottare. A febbraio, in protesta contro le condizioni carcerarie e le violazioni dei diritti di cui era stata vittima nel corso del suo assurdo processo, era entrata in sciopero della fame insieme al collega Aytaç Ünsal. Sono stati inutili gli appelli ai giudici e alle autorità turche, l’ultimo dei quali pubblicato domenica. Il 14 agosto la Corte di cassazione turca ha respinto il ricorso per la liberazione di Ebru (ridotta a pesare 30 kg.), dichiarando che non c’erano prove che fosse in pericolo di vita o che ci fossero rischi per la sua incolumità fisica. Oggi Ebru ci ha lasciato e vorrei ricordarla con una foto che la ritrae in toga, in strada, ad una manifestazione di avvocati turchi in difesa di alcuni assistiti arrestati dal regime turco”.

Il Comitato Pari Opportunità del COA di Modena

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